Le normative che regolano l’utilizzo delle piastrelle nelle cucine professionali impongono criteri rigorosi. Non si tratta solo di estetica: le piastrelle devono rispettare requisiti igienici e funzionali ben precisi.
Pavimenti e pareti devono essere facilmente lavabili, disinfettabili, impermeabili e antiscivolo. Le pareti, in particolare, vanno rivestite con materiali idonei fino a un’altezza minima di 2 metri.
In questo articolo analizzeremo in dettaglio le normative di riferimento, i materiali consigliati e gli accorgimenti per una posa a regola d’arte.
Cosa dice la normativa sulla posa di piastrelle in un ristorante?
Per garantire la sicurezza alimentare e il rispetto degli standard igienici, le cucine professionali devono adeguarsi a diverse normative:
- Regolamento CE n. 852/2004: impone ambienti puliti, ben mantenuti, privi di contaminazioni e facilmente sanificabili.
- Standard UPEC: valuta la resistenza delle piastrelle a usura, acqua, agenti chimici e carichi.
- Standard PEI: classifica le piastrelle in base alla resistenza all’abrasione. Nei locali pubblici, come i ristoranti, si richiede PEI V.
- Norme HACCP: prevedono superfici facili da pulire e disinfettare, per prevenire la contaminazione degli alimenti.
- Indice di scivolosità: le piastrelle devono avere un coefficiente compreso tra R10 e R13.
- Fughe: devono essere impermeabili, imputrescibili, resistenti all’abrasione, agli acidi e alle basi.
- Pendenza del pavimento: tra l’1,5% e il 2%, per favorire il deflusso dei liquidi ed evitare ristagni.
- Pareti: superficie liscia, chiara (preferibilmente bianca), facile da pulire e da disinfettare, piastrellata fino ad almeno 2 metri d’altezza.
Quale materiale scegliere per le piastrelle di un ristorante?
Ceramica
Materiale classico, versatile e dal buon rapporto qualità/prezzo. Facile da pulire, disponibile in molte colorazioni e finiture. Meno resistente agli urti rispetto ad altre soluzioni, ma adatta alle pareti e ad aree a basso traffico.
Gres porcellanato
La scelta più diffusa nei ristoranti moderni. Offre elevata resistenza a urti, abrasioni e agenti chimici. Antiscivolo, igienico, durevole, è perfetto per i pavimenti. Disponibile in una vasta gamma di colori, formati ed effetti (legno, pietra, cemento…).
Pietra naturale
Soluzione elegante e pregiata. Materiali come ardesia, granito e travertino sono estremamente resistenti e conferiscono all’ambiente un’estetica distintiva, naturale e sofisticata. Tuttavia, necessitano di trattamenti protettivi e di una manutenzione accurata per preservarne le proprietà nel tempo, con un impatto sui costi complessivi che va valutato con attenzione in fase progettuale.
Piastrelle per ristoranti: guida alla scelta migliore
Pareti o pavimenti?
Per i pavimenti è fondamentale la resistenza meccanica, all’umidità e allo scivolamento. Le piastrelle devono sopportare traffico intenso e pulizie frequenti. Le pareti, invece, necessitano di materiali lisci, facilmente lavabili e chiari. In entrambi i casi, le fughe devono essere sigillate con materiali resistenti agli agenti chimici.
Estetica
Oltre alla funzionalità, le piastrelle contribuiscono in modo significativo all’identità visiva e all’atmosfera del locale. I colori chiari trasmettono una sensazione di ordine, igiene e luminosità, rendendo lo spazio visivamente più ampio e accogliente. Le texture effetto cemento o pietra donano invece un’estetica moderna, sobria e professionale, adatta a cucine contemporanee e format gastronomici evoluti. Le superfici opache, infine, sono spesso preferite per la loro capacità di evitare riflessi, uniformare la luce e migliorare il comfort visivo degli operatori in cucina.
Consigli pratici per la scelta e la posa delle piastrelle
- Scegliere piastrelle con coefficiente antiscivolo tra R10 e R13.
- Affidarsi a posatori esperti, in grado di rispettare le pendenze e sigillare correttamente le fughe.
- Pulire regolarmente le superfici con prodotti neutri, risciacquando abbondantemente per eliminare ogni residuo.
- Evitare detergenti aggressivi che possono danneggiare la superficie.
- Prevedere un sistema di drenaggio adeguato per favorire il deflusso dell’acqua.
- Rivestire le pareti fino a 2 metri d’altezza con piastrelle chiare per favorire igiene e controllo visivo.
- Le fughe tra le piastrelle devono essere minime e composte da materiali inassorbenti, come resine epossidiche o metacriliche.
Conclusione
Le piastrelle in cucina non sono solo un dettaglio estetico, ma un elemento strutturale essenziale per la sicurezza, la funzionalità e la conformità alle normative igieniche. Scegliere i materiali giusti, posare correttamente le superfici e curarne la manutenzione sono passi fondamentali per garantire un ambiente professionale efficiente, duraturo e a norma.
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